Cima delle Colette

15 piccoli gradi attendevano 6 coraggiosi escursionisti in piazza del municipio, dove dei timidi toudonnais avvolti hanno augurato loro buona fortuna, ignorando tutte le loro abitudini ritrovate dalle ultime case superate.
Un tempo perfetto, nessun caldo insopportabile, né vento perverso e ancora meno freddo scoraggiante.
Paesaggi prima bucolici con mandria nelle vicinanze e potente 4x4 parcheggiato accanto, poi roccioso o intensamente minerale fino alla Baisse des Colettes che lascia la valle dell'Estéron per quella del Var.

Sul versante nord, sottobosco in contrasto con il sentiero completamente nudo del versante sud. Stranamente, alla biforcazione per la cima il sentiero si spiana per raggiungere un grosso mucchio di sassi. Là, approfittando del panorama a 360°, Pierre R. descrive ciascuna delle cime dai confini del Var fino alle porte di Nizza. Le ha frequentate tutte sotto l'ala del suo parapendio, sa dove trovare gli ascendenti ed evitare le trappole dei fondali di valle. Ci confida di aver volato con gli avvoltoi. Quale cineasta l'avrebbe preso in considerazione? Ci sono quelli che ballano con i lupi, che parlano all'orecchio dei cavalli e ora per noi e solo noi c'è colui che ruba i rapaci.
A 1513m, Anne Sophie ci offre i suoi deliziosi canelés, preparati tanto abbondantemente quanto amorevolmente il giorno prima e che abbiamo inghiottito con l'entusiasmo dei buongustai.

Con i sacchetti alleggeriti del picnic scendiamo verso la valle dove come ogni volta ci aspetta una birra. Il bar dei Cacciatori di Gilette non accoglieva più che l'itinerario della nostra piacevole giornata. Nonostante tutto, più tardi quel giorno abbiamo cacciato dal nostro repertorio il tasso che voleva farci credere che si sarebbe unito a noi. La specie non è così rara ...