Monte Vial

Era quasi troppo tardi quando abbiamo iniziato l'escursione alle 9 del mattino. Il termometro segnava già 26 °C. Un primo tratto piuttosto ripido si snodava nel sottobosco, ma poi, per diversi chilometri, non c'era ombra e il caldo diventava opprimente. Una zona pianeggiante consentiva un breve riposo.

Danièle, non sentendosi molto bene, decise di tornare indietro; sembrava un percorso difficile dopo un lungo viaggio in aereo.

Per tutto il giorno, il velo giallastro dei grandi incendi canadesi oscurò l'orizzonte; di solito, dal sentiero si vede molto bene il mare...

Un avvoltoio, in ricognizione, volteggiò nelle vicinanze prima di dirigersi altrove alla ricerca di un pasto più appetitoso di Roger e me. Dietro una curva, finalmente appare la stazione ripetitrice di France Télévision, e Roger nota che sono state aggiunte numerose antenne, nonostante non avesse più campo sul suo telefono...

Nello stesso punto, possiamo vedere la Balme du Vial, una splendida cavità rocciosa che deve essere servita da riparo ai nostri lontanissimi antenati, Galli o Celti. Picnic al Col du Serse prima di affrontare l'ultima salita per raggiungere l'altopiano sommitale per il momento emozionante: Roger torna a uno dei suoi luoghi di lavoro. I ricordi riaffiorano, incluso quello di una tempesta di neve che lo ha quasi bloccato a 1.500 metri di quota per mancanza di attrezzatura specifica.

Sulla via del ritorno, incontriamo un escursionista felice di trovare anime coraggiose su questo sentiero; non aveva notato i nostri abiti e ci ha confidato di essere un naturista da spiaggia. Era il secondo avvoltoio del cammino, perché quando gli abbiamo parlato del volo mattutino del rapace, ci ha detto di chiamarsi Avvoltoio... uno strano uccello per una passeggiata con il caldo!

Qualche centinaio di metri prima di tornare a Gilette, un ciliegio ancora pieno di frutti ci ha offerto qualche ramo! Un altro albero da frutto completamente trascurato da proprietari senza scrupoli. Cosa sta facendo la polizia?